L’attuale edificio sorge sulla precedente chiesa matrice di Villa Baldassari di impianto medievale, la cui costruzione risale al secolo XIV.
L’aspetto della chiesa si deve a due interventi; il primo completato nel 1957 e il secondo nel 1987.
Entrando dal portale maggiore si è nell’aula ad unica navata con tre cappelle da una parte e quattro dall’altra. Sulla porta d’ingresso laterale è l’organo.
La facciata in forma cuspidata è divisa in due ordini separati da una cornice marcapiano con paraste angolari.
Sul portale è posto uno stemma ducale che riporta la data del 1791 (o 1797).
Sull’ordine superiore è una finestra ad arco la cui vetrata propone l’immagine della Madonna in cammino. La cuspide, contornata da cornice, porta sulla sommità una bella croce in ferro battuto opera di un artigiano locale. Il settecentesco Sant’Antonio Abate è l’unica persistenza dell’antico.
Nel corso del restauro completato nel 1957, è stato creato tra pilastro e pilastro un secondo muro, non di sostegno, innalzandolo semplicemente per poter realizzare su di esso degli affreschi. Un’intercapedine di circa quindici centimetri separa il muro nuovo da quello antico. Nella chiesa di antico, oltre ai blocchi di carparo di cui sono composti i muri esterni sono rimasti solo due oggetti che risalgono alla fine del 1700 – una statua di S. Antonio Abate (compatrono del paese) in pietra leccese e un ciborio scolpito su un blocco unico di pietra leccese.
Di fattura piuttosto recente le statue in cartapesta: la Madonna del Carmine col Bambino, l’Immacolata, l’Addolorata, Gesù Morto, S. Giuseppe, S. Antonio Abate, S. Antonio di Padova, il Cuore di Gesù.
I dipinti del soffitto sono stati realizzati nel 1955-56 da Salvatore Murra. In mezzo ai tanti tondi di angeli, due figure sono state messe in rilievo: la Madonna del Carmelo che consegna lo scapolare a S. Simone Stok e S. Antonio Abate; sopra la porta maggiore le figure dei santi Pietro e Paolo.
Sull’altare maggiore, è la statua della Madonna del Carmelo sovrastata da l’ Ultima Cena dipinta il 1956 da Salvatore Murra, originario di Gallipoli e vissuto a Latiano.
Bibliografia e sitigrafia:
Le chiese delle diocesi italiane;
Wikipedia – Villa Baldassarri
Esterno
Interno